Infertilità maschile

>
STERILITA'
>
INFERTILITA' MASCHILE

Quali le cause di infertilità maschile e come si scoprono.

L’esame del liquido seminale è la prima indagine da compiere per valutare la fertilità maschile.

Semplice nella sua esecuzione è, purtroppo, soggetto a valu­tazioni personali da parte di chi esegue l’esame, perché a differenza di altri esami di laboratorio, l’esame del liquido seminale viene eseguito manualmente. Valutazione e descrizione di mobilità e morfologia sono le variabili che più colpiscono. A questo scopo L’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dato delle indicazione per la valutazione del liquido semi­nale. E’ opportuno quindi che ci si rivolga presso laboratori specialistici o eventualmente quelli indicati dal Medico che ha richiesto l’esame. Solo così è attualmente possibile risol­vere il problema delle differenze nei referti. 

Dalla valutazione del liquido seminale può emergere:

Regolare numero e qualità di spermatozoi tranquillizzano sui parametri di fertilità maschile e consentono di eseguire il P.C.T.

                             

Valori normali del liquido seminale

(da Manuale di laboratorio WHO per l’esame del liquido seminale)

Volume

2 – 6 ml

pH

7.2 –  7.8

Concentrazione

20 milioni di spermatozoi/ml o più

Motilità

almeno il 25% di spermatozoi con progressione rapida dopo 1 ora dalla  eiaculazione

Morfologia

almeno 30% di spermatozoi normali

Vitalità 

almeno il 75% non colorati

Leucociti

meno di 1 milione per ml

            

Valori di riferimento minimi delle caratteristiche seminali (5° percentile)

 5% i possibilità di ottenere una gravidanza in un anno.

 

Volume (ml)

1.5 (1.4-1.7)

Numero spermatozoi/eiaculato

39 (33-46)

Numero spermatozoi/ml

15 (12-16)

Motilità totale (PR + NP,%)

40 (38-42)

Motilità progressiva (PR,%)

32 (31-34)

Vitalità(spermatozoi vitali,%)

58 (55-63)

Morfologia (forme normali,%)

4 (3.0-4.0)

pH

≥7.2

Zinco seminale (μmol/eiaculato)

≥2.4

Fruttosio seminale (μmol/eiaculato)

≥13

 

Spermatozoi diminuiti in numero e motilità (oligoastenozoo­spermia) necessitano di un accurato esame di testicoli, epidi­dimi, deferenti e prostata. E’ sempre necessario ripetere l’esame del liquido seminale, perché possono verificarsi anche notevoli variazioni del numero di spermatozoi in prelievi dif­ferenti. Sono necessari, inoltre, un prelievo di sangue per il dosaggio di FSH, LH, testosterone e Prolattina e un  esame Doppler dello scroto quando si sospetta un varicocele.

La presenza di vene varicose (varicocele) intorno al testi­colo è la patologia di più frequente riscontro. Si tratta di vene che si dilatano per aumento della pressione venosa locale e, per la costituzione diversa delle vene dei testicoli, il varicocele si verifica quasi sempre solo a sinistra. Ne vengo­no descritti 3 diversi secondo il tipo di vena interessata.

Varie sono le modalità di descrizione del varicocele.

La classica ancora valida, lo differenzia per volume:

  • Varicocele subclinico: evidenziabile solo con esami diagnostici strumentali;
  • Varicocele di primo grado: valutabile soltanto dopo un aumento della pressione addominale ottenuta con la manovra di Valsalva attraverso la quale il paziente è invitato a trattenere il respiro e a spingere come se dovesse defecare;
  • Varicocele di secondo grado: individuazione della dilatazione dei vasi testicolari attraverso la palpazione senza la necessità della manovra di Valsalva;
  • Varicocele di terzo grado: dilatazione dei vasi testicolari piuttosto importanti visibili a occhio nudo con possibile tumefazione associata. In determinati casi (es. Infertilità) può essere utile una valutazione dei parametri spermatici.

 

Purtroppo, quando si riscontra un varicocele, non è pos­sibile essere certi che, qualunque sia l’entità delle vene, il trattamento del varicocele determini con certezza un migliora­mento della oligoastenozoospermia (spermatozoi scarsi in nume­ro e motilità).Si valuta che circa il 25% degli uomini sottoposti ad intervento chirurgico vede un miglioramento del liquido seminale.

Gli infertili, con valori ormonali più basi di FSH , LH e Te­stosterone (Ipogonadici), possono trarre giovamento da un trattamento con farmaci specifici (Urofollitropina, Gonadotropina corionica, Androgeni, ecc.) . Alti valori di FSH stanno ad indicare un danno testicolare non rimediabile ma con possibilità di trovare spermatozoi con intervento di T.E.S.E.

E’ bene precisare che le due produzioni (spermatozoi ed or­moni) da parte dei testicoli, sono intimamente connesse ma la linea germinale (quella che produce gli spermatozoi) è molto più sensibile, a vari agenti, delle cellule deputate alla pro­duzione di testosterone così che molte volte è possibile ri­scontrare una notevole riduzione degli spermatozoi mentre l’attività ormonale è completamente conservata. Al Contrario quando è presente una grossa riduzione nella produzione di te­stosterone viene ridotto sia il numero che la motilità degli spermatozoi. 

Una scarsa motilità degli spermatozoi può essere conseguenza di carenza di fruttosio, ac. citrico, carnitina ecc. dovuta ad infiammazione delle ghiandole accessorie (vescicole seminali e prostata) oppure ostruzione dei loro condotti.

Una scarsa motilità degli spermatozoi può essere dovuta a presenza di auto-anticorpi contro gli stessi spermatozoi e per tale motivo sono necessari esami specifici da effettuarsi in laboratorio.

Assenza di spermatozoi nel liquido seminale.

La mancata produzione da parte dei testicoli può essere os­servata nei giovani nati con testicoli nascosti (Criptorchidi­smo) e in quelli in cui la Parotite Epidemica (Orecchioni), comparsa dopo lo sviluppo, ha interessato i testicoli.

Molto frequente tra gli azoospermici è la sindrome di Klinefelter, legata ad alterazione del numero di spermatozoi ovvero 47XXY invece di 46XY. Un cromosoma in più che determina l’assenza di spermatozoi, la riduzione del testosterone e una serie di inconvenienti conseguenti.

L’assenza di spermatozoi può anche essere dovuta all’impos­sibilità che questi arrivino all’esterno. Ciò avviene a causa di assenza congenita degli epididimi o dei deferenti o loro ostruzione a seguito di infezioni, neoplasie o traumi.

I traumi sono causa di infertilità più raramente di quanto comunemente si pensi.

 

Quale terapia?

I notevoli progressi ottenuti con le tecniche di fecondazio­ne assistita danno speranze a chi, appena pochi anni fa, sa­rebbe stato definito “sterile” (persona con impossibilità di procreare).

Questo non significa, comunque, che possa essere a tutti “garantito” un figlio concepito con il proprio corpo.

Entriamo in un campo minato da problemi  morali nel quale è necessario muoversi in punta di piedi al fine di non offendere l’idea di maternità e paternità, le attese e le idee di ognuno degli elementi del problema: madre, padre, figlio, medico.

(vedi Problemi di accettazione della riproduzione assistita).

Ogni terapia deve avere un motivo per essere seguita ed ogni coppia deve essere trattata con una terapia specifica per i propri problemi.  Ovviamente vengono presi in considerazione le necessità di entrambi i componenti della coppia. L’ampia gamma di possibilità a volte mette il medico in condizioni di dover fare l’equilibrista tra la necessità di dare al più pre­sto una gravidanza e l’uso di terapie complesse, stressanti e costose per la coppia, e  comunque mai certe nel risultato. 

Chiama ora